Coltivazione delle angurie: cosa c’è da sapere

Chi è interessato alla coltivazione delle angurie può aver bisogno di una breve guida che spieghi al meglio come portarla a termine nel migliore dei modi.

L’anguria o cocomero è tra i frutti preferiti da mangiare in estate, grazie alle sue proprietà rinfrescanti che aiutano a combattere il caldo. Si tratta di un frutto diuretico e anti-infiammatorio, che tra le sue proprietà più importanti ha quella di contenere diverse vitamine, oltre a potassio, fosforo e magnesio Se la più conosciuta è quella con una polpa rossa ricca e succosa, esistono anche le angurie gialle, meno comuni ma altrettanto saporite.

Si tratta di un frutto molto grande, che può arrivare a pesare fino a 20 kg. Generalmente, in Italia, si è soliti acquistare le angurie baby, più piccole e adatte al consumo giornaliero.

Coltivare angurie: clima e terreno adatti

Le condizioni climatiche perfette per la pianta dell’anguria sono quelle che la accomunano a tutte le cucurbitacee, come anche il melone. Il frutto nasce nei terreni con climi caldi (almeno 24 gradi) e cresce quando le temperature percepite sono di almeno 30 gradi. Le evoluzioni nella coltivazione delle angurie permettono oggi di farle crescere anche in climi più rigidi, grazie all’utilizzo di appositi tunnel.

Per coltivare le angurie il terreno perfetto è quello ricco, tendenzialmente acido (PH maggiore di 5.5) e che riceve molta acqua e sostanze nutritive durante la concimazione. La pianta dell’anguria è molto esigente: richiede una buona presenza di potassio, che aiuta a rendere il frutto particolarmente dolce. Occhio, però, al ristagno di acqua, che può pregiudicare la coltivazione per via dei marciumi radicali e della possibilità di infestazioni di eventuali parassiti.

È bene sapere che la pianta di anguria può vivere molto bene vicino ad altre piante nell’orto. Sarà possibile farla crescere, ad esempio, vicino alle insalate, ma anche agli spinaci, alle cipolle e ai pomodori.

Dalla semina dell’anguria alla sua raccolta

La semina dell’anguria avviene in primavera, tra fine marzo (nelle regioni più miti) e l’inizio di maggio, per evitare il rischio di basse temperature o gelate tardive. I semi di anguria vanno piantati a circa 3 centimetri di profondità, in file nel terreno sistemate ad almeno due metri l’una dall’altra. Le piante di anguria sono particolarmente grandi e occupano molto spazio. Per questa ragione, quando si prepara il letto per la semina delle angurie è fondamentale considerare i giusti spazi e garantire acqua alle angurie. L’irrigazione deve essere molto frequente durante la fase di germinazione e trapianto, quando la pianta sta crescendo. Quando, invece, ci si avvicina alla fase della raccolta, è bene limitare le irrigazioni per evitare che il sapore del frutto possa risultare troppo “acquoso”.

Durante la crescita del frutto e la sua maturazione, è bene ruotarlo frequentemente, in modo tale da far prendere sole da tutti i lati prima della sua raccolta. Nel farlo, però, bisogna evitare di torcere il picciolo e staccare il frutto anzitempo. È buona norma, quindi, ruotare il cocomero una volta a sinistra e una volta a destra. Nella coltivazione dell’anguria è altrettanto importante ricordare di alzare il frutto con un’assicella in modo da non farlo poggiare diretto sul terreno.

Il momento giusto per raccogliere le angurie è quando la buccia diventa particolarmente liscia e coperta da una patina lucente. Se il viticcio appare più secco, vuol dire che il frutto è maturo e sarà certamente particolarmente zuccherino. Una volta raccolta, l’anguria si può conservare in frigorifero fino a un massimo di 3 settimane.

Le diverse varietà di angurie

Esistono diverse varietà di anguria: può cambiare il colore della polpa (dal rosso al giallo), il colore della buccia (dal verde chiaro al verde molto scuro) o le sue striature. Alcune varietà ibride consentono all’anguria di non avere semi o di avere dimensioni compatte, come nel caso dell’anguria mini, che ha un peso approssimativo di 2-2,5 kg.